A ‘Ma chi me lo ha fatto fare?’, di Marco Benedet, manca un sottotitolo:
‘le avventure di un istruttore riluttante.’
Al personaggio di Benedet non
piacciono le immersioni notturne, proprio non gli vanno giù, soprattutto
d’inverno, dove anche a Sharm si può patire un po’ di freddo. Le pagine
scorrono piacevoli, tra riflessioni del protagonista, scherzi, descrizioni,
ricordi belli e intensi (notevole la scena in cui i nostri tre amici liberano
un’orata dalla lenza). Tutto fila come in un romanzo di mare, anzi di
subacquea. Ad un certo punto, però, mi stacco dal libro e mi domando: “Dove vuole portarmi, Marco?”
Tutto gira intorno alla guida che NON vuole fare l’immersione
notturna. Esattamente il contrario di
quello che ti aspetti in un romanzo di mare e avventure Benedet non ti vende l’immersione, ti vende il suo
arrampicarsi sugli specchi nell’intento di convincere i due suoi amici, giunti
in Mar Rosso per immergersi con lui, a NON fare l’immersione notturna. Il tutto ha un
buon ritmo. Conoscendolo, Marco è un tipo molto meticoloso, penso a una scelta stilistica.
Decido di chiederlo a lui.
Decido di chiederlo a lui.
CDM: - Marco, cosa ti ha fatto scegliere di scrivere un racconto intorno
ad una avversione per una immersione? -
MB: - Claudio, con te che sei una vecchia ‘volpe’ della subacquea di
Sharm, non posso difendermi con giri di parole. Devo confessare cosa c’è dietro
questo piccolo romanzo di mare, il cui protagonista non è quella guida
“svogliata”, come potrebbe sembrare. Il vero protagonista del libro non ha né
pinne e né maschera. Di solito è di colore blu, ma per questa occasione “è nero
carbone”. Allora… se non tutti, gran parte dei subacquei che si immergono a
Sharm si fanno un’idea delle guide sub alquanto standardizzata: persone che
amano il mare e per questo sono pronte al sacrificio, ma lo sono anche per i
clienti, per il diving e magari per lo stipendio. Sicuro il primo, per gli
altri io nutro qualche dubbio. Per esperienza posso dire che anche le guide sub
la mattina si svegliano con poca voglia di andare al “lavoro” e di fare gli
straordinari. E cos’è per un professionista della subacquea un’immersione
notturna se non uno straordinario?
Così parrebbe ed invece nella realtà così non è! Anche quando non si ha
voglia di entrare in acqua e ci si chiede “ma chi me lo ha fatto fare?” ti
rendi conto che anche se quella domanda nasce spontanea, la risposta la si
conosce bene. Molto bene e poi pensi al mare e alle sue creature. Chi ha
respirato aria sott’acqua sa, agli altri dico: “non fidatevi, provate!” e poi
anche voi potrete dare risposta a “ma chi me lo ha fatto fare?”
CDM: - Una delle cose che mi hanno colpito è la reiterazione di questa
avversione, sempre più insistente, sempre con più forza descrittiva. Da cosa
viene questa scelta stilistica? -
MB: - Effettivamente questa “reiterazione” è stata colta da molti. E’
voluta e c’è per cercare di dare il senso dell’atteggiamento che hanno molti
sub poco prima di immergersi. Confessiamolo, è una sensazione che coglie tutti
non solo prima delle immersioni notturne, ma prima di ogni immersione. Magari
subito dopo aver litigato con la muta sempre troppo stretta, con le pinne che
segano i piedi, con la maschera che toglie il respiro, con l’erogatore che sa
d’ottone o con pesi e bombole che spezzano la schiena. Sono sicuro che tutti
prima lo pensano, ma poi… poi si entra in acqua e l’oblio è immediato, anche
per le imprecazioni di poco prima.
Il libro è dedicato anche a chi non si è mai immerso. Spero che con
questa lettura, se non la passione almeno per curiosità, a qualcuno venga la
voglia di calzare una maschera ed un erogatore e poi nulla sarà come prima. -
CDM: - Un sacco di guide dovrebbero esserti grate per aver ‘raccontato’
dell’antipatia per le immersioni notturne. Ti hanno ringraziato? -
MB: - Mi dispiace dirlo, non è una bella immagine professionale per la
categoria, ma la risposta è… si.
In ogni caso, dalle critiche ricevute, devo dire che le “non” guide, non
hanno colto questa cosa con un senso negativo, non professionale, anzi mi hanno
riferito che dopo hanno iniziato a considerare le guide sub con maggior
rispetto. Questo mi fa piacere.
A tal proposito si può leggere questa recensione. La recensione di una
“non” guida: qui, su scubaportal -
CDM: - Non voglio raccontare il finale, quindi non lo
racconto. Ma quello che hai scritto tu, nel finale, a me m’è successo davvero e
non l’ho mai raccontato a nessuno. L’ambientazione è perfetta,
non potevi scegliere un dive site migliore per episodi del genere. C’è una nota
biografica in questo episodio? E nel resto del romanzo? Voglio dire, quanto
Marco c’è nel libro e quanto Marco ha inventato? –
MB: - Sono sicuro che quello che racconto in “Ma chi me lo ha fatto
fare?” è capitato a tutte le guida sub di Sharm. Io forse ho avuto il coraggio
di scriverlo e di poter far conoscere i retroscena anche a chi guida non è. Tu
stesso Claudio, che sicuramente ne hai vissute più di me, me ne dai conferma.
Nessuno lo racconta. Forse per pudore, forse per orgoglio, forse per
atteggiamento professionale. Io, istruttore e guida sub non lo avrei mai potuto
raccontare, ma come autore, mi sono preso una licenza letteraria. Ed ora tutti
possono sapere.
Per quanto riguarda l’aspetto biografico, non posso dire molto. Certo
parlo di cose che conosco bene, ma il nome “Marco” non compare mai nel testo
quindi… chi può dire chi è quel sub che si dovrebbe immergere con i due
turisti? E non voglio neanche dirti se questa storia è un fatto vero o
inventato.
Su Temple invece cosa posso dire? C’ho lavorato “su” per oltre un anno,
vedendolo anche più volte al giorno. Ne conosco ogni minimo anfratto, è uno dei
siti che più mi ha dato soddisfazione e professionale e dal punto di vista
biologico. C’ho visto ogni (o quasi) creatura che potessi desiderare di
incontrare sott’acqua.
Speriamo solo che i subacquei, le guide e le autorità lo preservino per
quello che è: un gioiello del mare. -
CDM: - Bene, Marco. Sicuro che non te ne stai con le mani in mano: cosa
bolle in pentola? -
MB: - La pentola bolle, e molto. Dopo aver pubblicato il mio primo libro
“Manuale del primo soccorso del cane e del gatto” con Cosmopolis, con “Ma chi
me lo ha fatto fare?” ho intrapreso la via dell’autopubblicazione. Sono un
INDIE, il termine mi piace perché sa di esotico e vuol dire “editore
indipendente”. Per farlo ho dovuto “studiare come editore” ed ho creato il
marchio VerbAqua, (lo trovi su. infosharm.com) e questo romanzo ne è il frutto. Dalle
critiche avute devo dire che risultati sono stati molto buoni, ma si può sempre
migliorare al fine di produrre un libro (per l’autore), che è anche un prodotto
(per l’editore) sempre più piacevole ed
interessante.
Da questa esperienza a giorni uscirà un nuovo romanzo di mare:
“Ordinarie cose di mare”. Sì, il protagonista è sempre lui, il mare, ma ci
saranno delle interessanti compartecipazioni: la birra e grossi e voraci pesci
con dall’inconfondibile pinna. Che ne uscirà fuori? A giorni.
In un futuro non prossimo ci sarà un ritorno alle origini. E’ in via di
revisione il testo di un libro dedicato ai gatti. Un libro che fornirà le
“istruzioni d’uso di un gatto di qualsiasi modello” Per me sarà una vera novità
dal punto di vista editoriale. Esplorerò il mondo digitale poiché uscirà in
prima istanza in formato ebook, poi verrà anche il formato cartaceo.
Come autore e anche come editore mi piace sperimentare, ma posso
rassicurare i lettori amanti del mare: già so che il filone subacqueo tornerà
alla mia attenzione.-
Saluto Marco Benedet da animalista:
nessun riferimento a lupi
né a balene
claudio di manao
claudio di manao
Marco Benedet bio
Veterinario, dopo aver curato cani e gatti ha deciso di seguire l’irrefrenabile
passione per il mare e si è trasferito a Sharm El Sheikh in Egitto per fare
l’istruttore e la guida subacquea.
Dopo migliaia di immersioni, ancora oggi ricorda i timori delle prime esperienze con le profondità che ha affrontato, guidato da quella passione che non lo ha mai lasciato. Una passione che, affiancata a studi sulla biologia marina, lo ha portato a scrivere storie di mare. In queste, oltre al mare, i protagonisti sono gli emozionanti incontri vissuti con gli uomini e con le creature che popolano questo straordinario ambiente.
Dopo migliaia di immersioni, ancora oggi ricorda i timori delle prime esperienze con le profondità che ha affrontato, guidato da quella passione che non lo ha mai lasciato. Una passione che, affiancata a studi sulla biologia marina, lo ha portato a scrivere storie di mare. In queste, oltre al mare, i protagonisti sono gli emozionanti incontri vissuti con gli uomini e con le creature che popolano questo straordinario ambiente.
E' appassionato di viaggi e fotografia.
Nel 2010 ha pubblicato il libro
"Manuale di Primo Soccorso del cane e del gatto" con Ed.Cosmopolis.
Nel 2012, in self printing, ha pubblicato il suo primo romanzo
"Ma chi me lo ha fatto fare?"
"Manuale di Primo Soccorso del cane e del gatto" con Ed.Cosmopolis.
Nel 2012, in self printing, ha pubblicato il suo primo romanzo
"Ma chi me lo ha fatto fare?"
Contatta Marco ed i suoi lettori visitando questa pagina:
ripilogo dei links
Marco Benedet intervista su scubaportal
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